Il Signor (che chiamerò) M. venne da me tempo fa.
Un Signore distinto. Statura media, un pizzetto molto curato e baffetto sottile. Qualche capello bianco ai lati, pochi, e sopra un riporto che si congiungeva da un orecchio all’altro.
Avete presente di quei riporti lisci, fissi, attaccati alla testa? Ecco proprio così.
Il Signor M. mi dice: “Questo riporto che mi faccio comincia ad essere scarso. Voglio un bel cambiamento. Mi sono separato e ho anche cambiato lavoro. Mi sento un uomo nuovo dentro, ma fuori non mi piaccio più. Cosa mi consiglia?”
Con il Signor M. parliamo per un ora.
Gli spiegai tutte le possibilità: dall’autotrapianto, che gli avrebbe donato capelli radi ma uniformi, a un impianto di capelli che lo avrebbe, invece, reso giovanile, con i capelli come li aveva prima di perderli.
M. sceglie di avere capelli a impianto naturale, che lo rendessero libero di fare con la sua testa ciò che voleva.
All’integrazione dei capelli tutto andò per il meglio. M. era tranquillo, e alla fine fu soddisfatto del lavoro fatto.
Scegliemmo per lui un taglio molto moderno, un colore deciso per coprire i capelli bianchi, tagliammo via pizzetto e baffi, e lo pettinammo con un ciuffo libero, ma con un po di gel.
Una vera trasformazione, lui era felicissimo.
Dopo due mesi, al controllo, arriva con un abbigliamento sportivo: jeans, maglietta, e pullover aperto. Non l’avevo riconosciuto!
Mi disse che i suoi figli erano rimasti scioccati dal cambiamento, erano fieri di andare con lui al parco a giocare, e dicevano di lui “che bello il mio nuovo papà”.
Inoltre M. – e il che non guasta mai – mi confidò con aria compiaciuta: “sono pieno di donne!”.
Se penso a com’eri, sei veramente rinato.
Ciao M.